Malattie genetiche nel Norvegese delle Foreste

Il gatto Norvegese delle foreste è un gatto sano con pochi problemi di salute principalmente legati a malattie ereditarie, che affronteremo nei post qui sotto: la cardiomiopatia ipertrofica, la displasia dell'anca e la glicogenosi di tipo IV.

Glicogenosi tipo IV (GSD IV)

La Glicogenosi tipo IV  (GSD IV) è una malattia ereditaria del metabolismo del glucosio. I gattini affetti da GSD IV muoiono alla nascita o poco dopo. In altri casi, possono vivere fino a 5 mesi di età. Questa malattia porta un'atrofia muscolare, debolezza cardiaca e neuromuscolare ed è fatale. Fortunatamente, esiste un test del DNA affidabile. 

Cardiomiopatia ipertrofica (HCM)

La cardiomiopatia ipertrofica (HCM) è la forma più comune di malattia cardiaca nei gatti. Provoca ispessimento (ipertrofia) del muscolo cardiaco. Un ecocardiogramma può confermare se un gatto ha l'HCM.

Displasia dell'anca

La displasia dell'anca è un difetto ereditario dell'articolazione dell'anca. Può essere lieve, causando poco dolore  o può portare alla zoppia grave. I gatti affetti da displasia dell'anca possono muoversi lentamente con più cautela rispetto a come farebbero normalmente e potrebbero evitare di saltare. Numerosi studi nel mondo concentrati su questa patologia hanno portato a risultati importanti soprattutto per diagnosi precoci con valutazioni radiografiche.

Malattie infettive dei gatti

La leucemia felina o FeLV

La leucemia è una malattia di tipo neoplastico che comporta una produzione abnorme di leucociti. Nei gatti è originata da un retrovirus che passa da un soggetto all'altro tramite le secrezioni quali urina, lacrime e saliva, e da madre a feto per via placentare. Il retrovirus può poi seguire due diversi destini:

- nel caso che il sistema immunitario del gatto riesca a controllare il virus, il gatto non contrae la malattia in forma clinica;

- in altri casi, più o meno facilmente a seconda dell'età e delle condizioni generali dell'animale, il virus può colpire svariati organi, primo fra tutti il midollo osseo, compromettendo le difese immunitarie e l'ematopoiesi, causando la leucemia vera e propria o altri tipi di neoplasie, come il sarcoma.

Il Feline Immunodeficiency Virus è un lentivirus che colpisce il sistema immunitario del gatto compromettendone l'efficiente funzionamento e rendendo quindi il gatto affetto da FIV più suscettibile a infezioni secondarie. Il FIV è un virus che colpisce solo il gatto e che non contagia né gli esseri umani né gli altri animali, purché non siano felini. I gatti affetti da FIV possono vivere una vita lunga, sana e relativamente normale, senza mostrare alcun sintomo di malattia, ma solo mostrando una maggiore suscettibilità a infezioni secondarie che necessitano solitamente di terapie più lunghe rispetto a quanto non avvenga in gatti FIV negativi. Pertanto i gatti FIV positivi dovrebbero vivere in casa, liberi da stress e seguiti con attenzione affinché ogni minima avvisaglia di malessere venga prontamente affrontata e correttamente gestita.

Sindrome da immunodeficienza virale o FIV

Il contagio avviene tramite scambi si sangue o altri fluidi organici tra un gatto malato ed uno sano: più frequentemente nei gatti il contagio avviene attraverso l'accoppiamento o tramite ferite da morso: per questo i gatti maschi interi, con libero accesso all'esterno, sono i soggetti più a rischio. Il contagio tramite la cassettina della lettiera, le scodelle del cibo e dell'acqua, oppure perché i gatti dormono vicini o giocano insieme è estremamente improbabile.

L'immunodeficienza felina (FIV) è considerato un retrovirus. Appartiene alla stessa famiglia del Virus della Leucemia Felina (FeLV) e del virus dell'immunodeficienza umana (HIV- il virus responsabile dell'AIDS). Questo retrovirus attacca il sistema immunitario rendendo il gatto incapace di reagire a varie infezioni ed alle neoplasie. I retrovirus sono peculiari per ogni specie. Ciò significa, più semplicemente, che un retrovirus felino come il FIV infetterà unicamente i gatti, così come uno umano con l'HIV infetterà solo gli esseri umani. I retrovirus sono fragili e quindi vengono facilmente inattivati da raggi ultravioletti, calore e detergenti. A differenza di FeLV, FIV non si trasmette con un prolungato e stretto contatto. Poiché si trova nella saliva, il virus viene inoculato attraverso le ferite da morso. La trasmissione dell'infezione nell'utero o attraverso il latte è molto rara. Si può verificare se la gatta viene infettata durante la gestazione o l'allattamento.

Le gatte già infette dal FIV prima della gravidanza di solito partoriscono gattini non infetti. Il virus si trova nei gatti domestici di tutto il mondo ed infetta anche felini selvaggi come i leopardi delle nevi, i leoni, le tigri, i giaguari, le pantere e le linci rosse della Florida. Benché sia stato isolato solamente nel 1987, è noto che FIV esiste da molto tempo. L'infezione è molto comune nei gatti che vivono fuori casa o che sono liberi di girovagare. I gatti maschi sono 2 volte più colpiti delle femmine. Infatti, i gatti liberi di girovagare hanno più probabilità di altri di contrarre l'infezione, essendo maggiormente esposti al rischio di ferite da morso. Diversamente da FeLV, nei rifugi per gatti l'infezione da FIV è rara in proporzione alle ferite da morso che ci si aspetterebbe in un luogo simile.

L'infezione da FIV nei gatti, come quella da HIV negli esseri umani, è caratterizzata da tre stadi. Quello iniziale o acuto dell'infezione da FIV è spesso caratterizzato da febbre, linfonodi gonfi e predisposizione ad infezioni della pelle o dell'intestino. Questo stadio generalmente si sviluppa alla quarta - sesta settimana dopo l'esposizione al virus. Il secondo stadio è latente, non si notano i sintomi della malattia, e può durare per molti anni, durante i quali il sistema immunitario può essere lentamente cancellato. Quando l'immunodeficienza diventa grave, si sviluppa il terzo stadio dell'infezione. Il terzo stadio è quello terminale e si riscontra più comunemente nei gatti tra i 5 e i 12 anni (FeLV colpisce gatti tra 1-5 anni). Durante questo stadio clinico terminale, il sistema immunitario del gatto non funziona correttamente dal momento che il virus ne ha ucciso le cellule essenziali. Pertanto, gli animali nel terzo stadio della malattia sono particolarmente predisposti alle infezioni, di solito croniche, che possono essere batteriche, da miceti o da parassiti. Spesso sono causate da microrganismi che normalmente non causano gravi malattie nei gatti, ma il sistema immunitario ormai limitato non riesce a contrastarle, per cui si determina la proliferazione dell'infezione che si moltiplica rapidamente causando la malattia. Queste si definiscono infezioni “opportunistiche”.

Inoltre, si possono riscontrare infezioni croniche delle vie aeree superiori, infezioni intestinali e patologie della cute e delle orecchie; si possono sviluppare alcuni tipi di neoplasie (i ricercatori stanno cercando di determinare come FIV viene coinvolto). Altri gatti possono mostrare sintomi neurologici, benché gli effetti di FIV sul sistema nervoso felino siano generalmente minori di quelli dell'HIV sul sistema nervoso umano. Si può avere un'anemia conseguente ad un'infestazione parassitaria. Quando il gatto si trova in uno stadio avanzato della malattia, l'aspettativa di vita non è superiore ad un anno.

I gatti con infezione da FIV possono mostrare sintomi non specifici come apatia, perdita di appetito, febbre, linfonodi gonfi (linfoadenopatia) e perdita di peso. I sintomi dell'infezione da FIV e FeLV sono molto simili. Infezioni orali: le infezioni orali croniche possono svilupparsi approssimativamente nel 50% dei gatti colpiti da una malattia FIV-correlata. I gatti possono mostrare dolore alla palpazione del muso, hanno difficoltà a mangiare o rifiutano il cibo, e possono emanare dalla bocca un cattivo odore. Tali infezioni possono essere difficili da controllare. Le infezioni orali sono più comuni nei gatti con infezione da FIV che da FeLV. Malattie respiratorie: Approssimativamente il 30% dei gatti infetti da FIV presenta patologie croniche delle vie aeree superiori accompagnate da frequenti starnuti e da scolo nasale. Questi sintomi possono essere dovuti ad infezioni croniche da herpesvirus felino (rinotracheite) o calicivirus. In alcuni gatti può svilupparsi la polmonite, causando tosse e difficoltà respiratorie.

Malattie oculari: insieme ai sintomi dell'interessamento delle vie aeree superiori, i gatti possono presentare anche manifestazioni oculari come arrossamento degli occhi, scolo e intorbidamento della cornea. Inoltre, talvolta si possono riscontrare dei glaucomi.

Malattie gastrointestinali: la diarrea cronica è presente nel 10- 20% dei gatti con infezione da FIV. Questa patologia può infatti essere provocata dalla presenza di neoplasie, infezioni batteriche, infestazioni parassitarie o dallo stesso FIV. Infezioni della cute e dell'orecchio: le infezioni ricorrenti o croniche della cute e delle orecchie possono essere il primo sintomo dell'infezione da FIV. A causa dell'immunodeficienza, parassiti, miceti e batteri causano sintomi come perdita di pelo, prurito e pustole. Si possono inoltre notare forme di rogna demodettica e notoedrica, insolite nei gatti sani. Sono anche state segnalate infestazioni croniche da acari delle orecchie ed aggressive lesioni da tigna. È anche possibile riscontrare ascessi cronici.

Malattie neurologiche: nei gatti con infezione da FIV si possono osservare cambiamenti nel comportamento, perdita dell'abitudine a non sporcare in casa e demenza. Questi sintomi possono essere causati direttamente da FIV o da infestazioni parassitarie (toxoplasmosi) e micotiche (criptococcosi) che si verificano molto spesso negli animali immunodepressi.

Linfoadenopatia: i linfonodi nell'addome e in altre parti del corpo spesso si presentano ingrossati.

Anemia: l'anemia si osserva approssimativamente in 1/3 dei gatti con infezione da FIV. Haemobartonella felis, un parassita dei globuli rossi, può essere il responsabile più comune di questa patologia.

Neoplasia: i gatti con infezione da FIV sono 5 volte più predisposti di quelli non infetti allo sviluppo di linfomi e leucemia. La ragione di questo fatto è tuttora sconosciuta.

Nei gatti con infezione da FIV, la maggior parte delle indagini biochimiche risulta normale. Si possono riscontrare anemia e diminuzione nel numero di globuli bianchi nei gatti malati. Inoltre, nei gatti infetti si possono riscontrare livelli elevati di una particolare proteina, detta globulina.

L'infezione da FIV viene diagnosticata mediante test che individuano gli anticorpi che i gatti producono nei confronti di questo virus. Tali anticorpi sono di solito presenti 3-6 settimane dopo l'infezione.

Peritonite infettiva del gatto o FIP

La malattia è di origine virale, causata da un 'corona virus'. È altamente infettiva tra gatti e non contagiosa per l'uomo e altri animali domestici (tipo cani, criceti o altri). Colpisce popolazioni feline con analoghe caratteristiche cromosomiche ereditarie, per cui in una colonia non tutti i felini vengono colpiti, recettiva la tigre in cui è mortale. Colpisce le sierose: pleure, pericardio, peritoneo. Per cui può colpire tutti gli organi interni agendo dall'esterno del loro rivestimento sieroso. Può avere decorso molto rapido, anche solo 3 giorni, o sub acuto, con decine di giorni di convalescenza.

Sintomatologia: il gatto si mostra indebolito, fiacco, mangia sempre meno, esce meno e fa passeggiate sempre più corte. Se la malattia colpisce i reni, come primo sintomo si osserva che l'animale fatica a trattenere la pipì e si trova a sporcare nelle varie stanze della casa dove rimane inavvertitamente chiuso anche se solo per tempi limitati. L'urina in questo caso è un po' appiccicosa (simile a quella di un gatto diabetico). In un secondo stadio immediatamente successivo questa urina può essere a volte mista a sangue. Se colpisce il fegato, si può osservare che le gengive diventano gialle (invece che rosate) come se avesse l'ittero e in genere le parti rosate si decolorano e assumono tonalità giallastre. Nel frattempo, il gatto si indebolisce sempre di più e sempre più velocemente, mangiano sempre meno fino a niente del tutto nella fase acuta e al contrario, bevendo molto e di frequente. La peritonite infettiva porta anche ad anemia, formazione di liquido nell'addome, per cui il gatto diventa sempre più scheletrico (gli si possono contare le vertebre), ma con l'addome enormemente gonfio e dopo poco muoiono

L'ascite o versamento addominale è spesso presente, ma può verificarsi anche un versamento toracico che porta a complicanze di natura respiratoria (ipoventilazione e dispnea conseguente). Il liquido raccolto per centesi (aspirazione tramite punzione della cavità interessata) presenta un elevato tasso proteico (oltre 4 g/dl) e risulta filamentoso. La causa dei versamenti va ricercata in una vasculite (infiammazione dei vasi) ad opera del coronavirus che provoca una aumentata permeabilità di vene, capillari e arteriole con conseguente stravaso di plasma. La terapia d'elezione è a base di Interferone felino, ma risulta solo un palliativo e l'animale muore o viene sottoposto ad eutanasia a causa dell'inevitabile emaciazione conseguente all'infezione primaria e alle complicanze batteriche secondarie. Va però detto che la sola presenza del corona virus nell'organismo non ha nessun significato. La maggior parte dei gatti si libera del virus tramite le feci quindi, la presenza dello stesso al momento dell'eventuale test, non è rilevante ai fini della diagnosi della malattia. La Fip è causata da una mutazione del corona virus dovuta a cause sconosciute. Il corona virus può persistere nell'organismo anche per diversi anni, senza però tramutarsi mai in peritonite infettiva.

Ultimi commenti

27.08 | 07:25

Buongiorno, certamente! Può contattarci al numero 3463235362

Giulia ~ Forest Dreams

27.08 | 05:57

Salve possibile avere maggiori info?

25.08 | 18:00

Buonasera Isabella,
Se ha piacere possiamo sentirci telefonicamente domani sera dopo le 18.00.
3463235362
Giulia ~ Forest Dreams

25.08 | 17:58

Buona sera..vorrei sapere il costo di un maschietto..grazie, Isa

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